Calvino: 3 libri da leggere sotto l'ombrellone

La trilogia dei romanzi brevi cavallereschi di Italo Calvino

Dopo un tuffo in acqua, immergiamoci nella lettura: in spiaggia o sotto una pineta, in totale relax!

L’aspetto positivo di tutte queste ore di luce, con un libro stampato o un e-book tra le mani.

L’autore

Con Calvino si assapora una scrittura semplice e piacevole: l’occhio scivola sulle pagine velocemente e accanitamente. I suoi romanzi brevi – come alcune sue raccolte di fiabe brevissime – sono fatti per essere letti tutti d’un fiato.

La letteratura romanza calviniana è una mescolanza di fantasia e genialità travolgenti, con un tocco di comicità dissacrante.

L’impressione che dà è quella di una scrittura poco costruita, ma che d’impulso viene impressa sulle pagine: di getto. Le maglie della trama, essendo più larghe, fanno scorgere i desideri e le paure reconditi nell’inconscio dell’autore.

Sembra non aver paura di trasmettere tutte le sue fantasie. Leggendo i suoi brevi racconti si coglie, a volte, quella bonaria morbidezza che addolcisce la crudezza dei fatti: come nelle fiabe raccontate la sera dai genitori ai figli, sembra di ritornare bambini.

Insomma, la scrittura semplice e non prolissa, la fantasia, la genialità, la comicità sono le chiavi del successo e della popolarità delle opere di Calvino.

I suoi romanzi sono adatti a tutti.

La trilogia dei romanzi cavallereschi

Paolo Milano, nella postfazione de “Il Cavaliere Inesistente” – in una riedizione del 2002, pubblicata da Mondadori – definisce questi tre romanzi come “trilogia cavalleresca”:

Il Visconte Dimezzato (1952)
Il Barone Rampante (1957)
Il Cavaliere Inesistente (1959)

In ordine cronologico, nelle loro prime edizioni, questi romanzi non raggiungono mai – ognuno – le duecento pagine in totale. Scritti tra gli anni ’50 e gli anni ’60, sono più che mai moderni.

Si rimane affascinati dai balzelli tra le varie prospettive, che si intrecciano nella fabula: lo scrittore crea addirittura dei personaggi che interpretano il narratore di tutta la storia, identificandosi in essi, e forse anche in modo autobiografico.

Il Visconte Dimezzato

Il “visconte dimezzato” rappresenta chiaramente il tormento interiore che ogni uomo ha nel far emergere l’una o l’altra personalità contrastanti: tra un’entità puramente maligna e un’altra puramente benigna; ma l’una non può sottomettere l’altra, perché sono entrambi complementari.

Come in una schizofrenia pirandelliana de “Uno, nessuno e centomila“: personalità diverse che sgomitano per affiorare, a discapito delle altre.

Potrebbe forse riferirsi agli anni travagliati di Calvino, durante la sua adolescenza: tipico di un uomo in divenire. Oppure, ancora, il lavoro interiore che fa da adulto nel domandarsi se è – o è stato – un uomo buono o cattivo; con il conseguente sforzo di piacere agli altri.

Il Barone Rampante

Nella citata trilogia è il romanzo più articolato e fitto di innumerevoli avventure: sembra che l’autore ci abbia preso proprio gusto.

La storia si svolge a “Ombrosa“, nella Repubblica di Genova. Il periodo storico ruota soprattutto attorno alla Rivoluzione Francese.

La famiglia nobile di cui fa parte il protagonista è ammantata da un velo di mere apparenze, che celano una realtà ben diversa. Tra i vari componenti della famiglia, il più strambo è di certo il “barone rampante”, il quale si schiera e aiuta i rivoltosi, contro la nobiltà.

La trama si sviluppa tra la flora più fitta e variegata: tra querce secolari, pini di montagna, e anche altre vegetazioni esotiche. In un territorio immerso in una fitta macchia di verde, perché il protagonista ha una singolarità che solo il lettore potrà scoprire.

Le stravaganze di “Cosimo” giungeranno fino alle orecchie di Voltaire; e incontrerà di persona Napoleone.

I personaggi che vengono in contatto col barone saranno eliminati dalla trama: uccisi o partiti in viaggio. I rapporti che si instaurano saranno solo e sempre temporanei: il che potrebbe delineare una costante paura dell’abbandono irrisolta da parte dello scrittore.

Traspare, inoltre, una gran voglia di ribellione intrisa in una nostalgia di un’Italia del passato, ancora immersa nella natura: tra boschi, ville, e vigneti.

Il Cavaliere Inesistente

Questo è il romanzo del cavaliere “inesistente”.

“Agilulfo” (il protagonista) sarà impegnato, addirittura, nelle fila dell’esercito del grande Carlo Magno. Tra i cavalieri di nobile lignaggio – tra veterani e qualche giovane rampollo – seminerà scompiglio e non poco stupore.

Vengono rappresentati i timori dell’uomo moderno, – e forse anche dell’autore – percepiti come l’annullamento di sé in una società di massa.

«Essere o non essere» direbbe Amleto, nella celeberrima tragedia shakespeariana. Di fatti il libro potrebbe sfiorare anche il concetto dell’essere: l’interrogativo esistenziale del vivere o morire. Possiamo percepirlo quando leggiamo delle mansioni cimiteriali del Cavaliere, coadiuvato dal suo scudiero “Gurdulù“: un passo che sfocia nel macabro.

Una seconda interpretazione, della morale di questo libro, potrebbe essere che la perfezione e lo zelo assoluti non esistono.

Come reperirli?

D’ora in poi tutti i romanzi di Italo Calvino verranno recensiti nell’apposito blog, nato appunto per questo scopo. Consulta il sito:

Per l’acquisto, ovviamente immancabile il marketplace Amazon, nato appunto per la vendita di libri. Oggi come oggi, non più solo cartacei ma anche elettronici (in particolare, per i possessori di un eBook reader “Kindle“).

Dello stesso Autore

Altre opere consigliate, assolutamente da non perdere, sono: il romanzo “Il Castello dei Destini Incrociati” e la raccolta di fiabe “Prima che tu dica: «Pronto»“. Nella prima si può ammirare la padronanza assoluta della tecnica letteraria; mentre, nella seconda si apprezza tutta la fantasia di Calvino, contenuta in poche righe (di ogni brevissimo racconto).

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